MARCO BECHIS RISPONDE A BERLUSCONI
Marco Bechis blog, scritti pubblicati di Marco Bechis, stampa italiana
Una battuta da ignorante non si scherza su questi drammi
Repubblica — 19 febbraio 2009 pagina 11 sezione: POLITICA ESTERA
ROMA - «A volte Berlusconi mi fa quasi tenerezza, è così ignorante dei drammi della nostra storia recente che mette tutto sullo stesso piano, parla dei desaparecidos come se parlasse di calcio o di uno show del sabato sera. È inevitabile che ferisca la suscettibilità di altri paesi, di altre vicende, che conosce per sentito dire e che finiscono nel frullatore delle sue barzellette semplicemente perché non gli interessano». Marco Bechis, il regista che ha raccontato in “Garage Olimpo” gli orrori della dittatura argentina, non è sorpreso dalla gaffe di Berlusconi. «Me l’ aspettavo prima o poi…». Andrebbe ignorato? «No niente affatto. Bisogna sempre sottolineare quando ci sono questo tipo di superficialità. Il premier di un paese non può parlare con leggerezza di una tragedia come la strage di migliaia di argentini (e italoargentini), purtroppo però con Berlusconi ormai ci siamo abituati a questo genere di battute. Per lui è una battuta come tante. Piuttosto mi colpisce un’ altra cosa e se mi permette critico i giornali. Ho come l’ impressione che alcune cose vengano fatte diventare importanti ad arte. Come per parlare d’ altro e questo fa parte anche della strategia comunicativa di Berlusconi. Dico: s’ è appena dimesso Veltroni da segretario del maggior partito d’ opposizione, sta arrivando una crisi economica che potrebbe ave re effetti spaventosi, e sembra che parliamo di questa gaffe quasi per parlare d’ altro». L’ Argentina ha convocato l’ ambasciatore italiano, i parenti delle vittime protestano, forse servirebbero delle scuse… «Dico di più, rischiando anche di fare un po’ di fantapolitica. In Italia ci sono alcuni magistrati che stanno cercando di ottenere l’ estradizione di Emilio Massera per processarlo. L’ ammiraglio Massera è un massone piduista come lo è stato Berlusconi, era nella giunta insieme a Videla ed era uno dei massimi responsabili del lager dell’ Esma, la Scuola di Meccanica della Marina argentina a Buenos Aires, dove iniziarono “i voli della morte” e dove migliaia di persone vennero torturate e uccise. Il governo argentino è sostanzialmente favorevole all’ estradizione e al processo a Roma contro Massera per gli italo-argentini uccisi dai militari. Non vorrei che adesso tutta questa procedura si fermasse per questa crisi diplomatica tra i due paesi. E non vorrei, ma qui probabilmente esagero, che Berlusconi abbia voluto quella gaffe per creare l’ incidente. Per mesi Massera si è sottratto ai magistrati italiani raccontando di vari malanni dovuti all’ età ma, proprio in questi giorni, una commissione medica ha stabilito che può essere sottoposto a processo». - Omero Ciai
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L’Unità, 19 febbraio 2009
La giunta militare argentina di Videla, Massera e Agosti aveva escogitato un sistema ingegnoso per l’eliminazione fisica dei desaparecidos, era infallibile e non lasciava tracce. I prigionieri venivano caricati su un aereo Hercules della Marina Militare, a gruppi di venti, narcotizzati con un’iniezione di Pentotal che li lasciava semi coscienti, senza forze sufficienti per reagire. Il volo in mare aperto durava un paio d’ore, era successo già che corpi lanciati nel vuoto sul Rio de La Plata ritornassero a riva con le mareggiate. Poi, sull’oceano, in mezzo al cielo blu, durante le belle giornate, i prigionieri venivano lanciati, vivi, nel vuoto. Sono stati eliminati così migliaia di cittadini argentini tra il 1976 e il 1982, tra un campionato del mondo e un altro, per avere dei riferimenti cari al Presidente del Consiglio Italiano. Un solo militare confessò poi di aver partecipato ai “voli della morte”, il capitano Scilingo, disse che il rimorso per quello che aveva fatto gli cominciò dentro il giorno in cui scivolò sul bordo della portiera del Hercules e quasi cadde giù insieme al prigioniero che stava spingendo nel vuoto, lo salvò un suo camerata che prontamente l’agguantò.
Se chi scherza, prendesse un giorno uno scivolone volando ad alta quota sul proprio elicottero con la portiera aperta, quel giorno forse queste vicende gli sarebbero più chiare. Ma basterebbe rispettare la Storia.
Marco Bechis
blog di Gigi Riva